Quando qualcuno gli chiedeva da dove venisse, egli rispondeva: “Io sono un cittadino del mondo”.
(Diogene Laerzio, vita di Diogene di Sinope)

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Laboratorio teatrale "triennio" 2011

"La parola ai giurati" 2011

Comunicato stampa spettacolo 22 maggio 2011 - Teatro Sociale

Invito all'anteprima del 16/04/11

Trionfo a Monticello
Lo spettacolo teatrale del Liceo Govone si rivela sorprendente

Si è sempre affermato che il sangue e la linfa vitale del teatro siano le emozioni umane. Uno spettacolo teatrale, infatti, viene ideato a partire dai tormenti dell'autore e costruito piano piano grazie alla passione del regista e degli attori. Passione che, molto spesso, è la causa prima del successo conseguito: è questo il caso del grande trionfo del laboratorio teatrale del Liceo “G.Govone”, che la sera del 16 aprile ha messo in scena a Monticello il celebre dramma “La parola ai giurati” di Reginald Rose. I ragazzi si sono dunque calati nei panni di dodici uomini comuni chiamati a giudicare un giovane collerico accusato di parricidio. La notevole introspezione psicologica che ha accompagnato la rappresentazione ha fatto sì che gli attori condividessero, almeno per poche ore, i pensieri del personaggio di cui si sono fatti interpreti: nascono da qui la prorompente grettezza o la candida bontà che tanto hanno colpito il pubblico. La personalità di ogni giudice, infatti, ruota attorno ad una sola caratteristica chiave: questa può essere l'intolleranza razziale, l'odio per le nuove generazioni, il disprezzo per le classi sociali più basse oppure l'altruismo più elevato. Non stupisce affatto, in una tale situazione, l'insorgere di litigi ed incomprensioni: contrasti che, messi in scena, non sembravano affatto simulati ma completamente spontanei. In un'interpretazione davvero lodevole, il laboratorio teatrale del Liceo “G.Govone” ha portato sotto i riflettori impietosi del palcoscenico un dramma duro, amaro e nella sua tragicità, universale: i giovani attori, calatisi nei panni dei dodici giurati, hanno dimostrato come, talvolta, l'essere umano sia portato a considerare la vita di un suo consimile un bene sacrificabile, solo perché costretto a discutere per ore con persone sgradevoli o perché costretto a rinnegare le proprie convinzioni. Il pubblico è rimasto profondamente colpito da questo messaggio urlato a pieni polmoni dalla scena ed anche il regista, il docente Luca Franchelli, dichiara : “sono davvero felice per questa anteprima che ripaga le ragazze ed i ragazzi delle tante ore di prova: credo si sia visto uno spettacolo di buonissimo livello, soprattutto per la caratterizzazione dei singoli personaggi. Adesso però dovremo ripeterci al teatro Sociale di Alba domenica 22 maggio"

Giada Grattarola