Quando qualcuno gli chiedeva da dove venisse, egli rispondeva: “Io sono un cittadino del mondo”.
(Diogene Laerzio, vita di Diogene di Sinope)

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Laboratorio teatrale triennio 2010

IL LICEO GOVONE SI INCHINA DI FRONTE AL PUBBLICO DEL TEATRO SOCIALE

Mentre Paganini non ripete, il Liceo Govone è invece ritornato sul palcoscenico con lo stupore di tutta la platea.
Domenica 23 maggio 2010 il Teatro Sociale di Alba ha accolto i ragazzi del liceo Artistico e Classico nella loro rappresentazione di “Parole”.
Hanno prepotentemente inondato la scena con alcune opere del celebre Achille Campanile, che anche questa volta, dopo il recente esordio a Monticello, sono certa salirebbe sul palco per complimentarsi con ognuno di loro.
I giovani attori sono riusciti a dare il meglio di loro sebbene il copione si prestasse poco al loro essere semplicemente debuttanti alle prime armi, e questa volta non si può proprio negare,-chapeau!
Hanno avuto a loro disposizione poco tempo per poter sistemare, correggere e migliorare i piccoli dettagli che forse a Monticello non erano riusciti a rendere appieno il loro talento e la loro bravura.
Bisogna anche contare il fatto che gli esordienti attori si sono trovati, questa volta, sulla scena vera, davanti ad un pubblico sicuramente più numeroso e che sarebbe stato comunque spietato nel caso in cui non fossero riusciti a mostrare la sfaccettatura migliore del diamante grezzo che è poi il teatro di Achille Campanile. Perché chi di voi era presente o chi di voi conosce l’autore sa perfettamente di cosa sto parlando: l’ironia è pungente e non sempre immediata come quella adottata dai comici oggi voga. Dimenticatevi le battute frivole, il riso facile e tutto il resto. Il teatro di Campanile si dimostra ancora oggi, dopo circa cinquant’anni, rivoluzionario, travolgente e assolutamente dinamico, energico proprio come i giovani attori sono riusciti a portarlo sul palcoscenico, strappando così una risata di buon gusto anche ai peggiori cinici.
I ragazzi del laboratorio hanno davvero colpito nel segno e la loro bravura dev’essere appunto riconosciuta nella capacità che hanno avuto nel rappresentare commedie e tragedie così ostiche, a volte, come dei veri professionisti.
Bisogna inoltre ricordare e sottolineare la maestria con cui musicisti e cantanti hanno dimostrato, i quali hanno fatto sì che ogni passaggio si scena fosse gradevole e fluido, riuscendo a lasciarci comunque con il fiato sospeso per tutto il tempo della rappresentazione, degno dei migliori esperti.

di Giulia Di Caccamo