Quando qualcuno gli chiedeva da dove venisse, egli rispondeva: “Io sono un cittadino del mondo”.
(Diogene Laerzio, vita di Diogene di Sinope)

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Ricordo del partigiano Giovanni Negro

Ricordo del partigiano Giovanni Negro (1925-2011), scomparso il 25 gennaio alla vigilia della Giornata della Memoria, da cinquant’anni anni impegnato a raccontare agli studenti gli orrori della guerra e della deportazione e a trasmettere i valori che hanno animato la Resistenza.
In particolare, fino agli ultimi giorni, ha collaborato con la classe 5° ginnasio B del Liceo Classico per testimoniare la sua esperienza di lotta partigiana e deportazione nel campo di concentramento di Flossemburg. E' mancato proprio mentre gli studenti stavano ultimando un video su una sua intervista, dal titolo “Lidia e Gianni: due vite per la libertà”.

Caro Giovanni,
la notizia della tua scomparsa ci ha colti all’improvviso e ci ha lasciato grande tristezza. Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore l’energico e simpatico partigiano che poco più di un mese fa, il 13 dicembre 2010, nonostante gli acciacchi degli anni e la fatica, è venuto nella nostra classe per testimoniare, ancora una volta, a noi giovani l’esperienza di lotta partigiana, la deportazione nel campo di Zwickau-Flossemburg e la difficoltà del ritorno a casa. Come ben sai il nostro progetto era quello di realizzare un video, confrontando il tuo racconto con quello di Lidia Beccaria Rolfi, tua compagna di lotta partigiana in Valle Varaita come staffetta e poi deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück. Ci aveva molto colpiti il fatto che, neanche ventenni, foste stati caricati sullo stesso treno alla volta della Germania e che, in una pausa del viaggio, foste riusciti a scambiarvi un saluto silenzioso pieno di dolore, ma anche di tanta umanità.
Ci tenevamo tanto a concludere in fretta il nostro lavoro e non vedevamo l’ora di farlo vedere a te e alla tua cara moglie Enrica, anche per sentire il vostro attento parere: siamo riusciti a terminarlo per la Giornata della Memoria, ma non in tempo per la tua partenza.
Il 27 gennaio alcune classi della nostra scuola hanno già visto il filmato, ma ti promettiamo di diffonderlo a quante più persone possibili, soprattutto giovani: era questo il nostro intento, raccogliere le parole di uno degli ultimi testimoni diretti degli orrori del Fascismo e del Nazismo e salvarle dal passare del tempo, dall’indifferenza e dall’ignoranza. Anche se abbiamo il grandissimo rammarico di non averti potuto mostrare il video, siamo certi di aver raggiunto il nostro obiettivo: d’altra parte non eri tu che avevi bisogno di ascoltare e capire, ma i ragazzi come noi, che magari conoscono sì i fatti storici, ma non sono consapevoli dei valori per cui si è lottato, anche a costo della vita, e che hanno reso libera la società attuale.
Anche a nome delle migliaia di studenti che hai incontrato nella tua vita in Italia e all’estero, ti ringraziamo per averci trasmesso, con gli esempi e gli episodi che ci hai raccontato, la tua coerenza, il senso di giustizia, la solidarietà verso i compagni, il rispetto del nemico, la tolleranza e, soprattutto, l’amore per la vita anche in condizioni disumane. Nelle tue parole non abbiamo mai percepito odio, anzi ci hai invitato a distinguere tra i tedeschi i pochi che facevano opposizione o non condividevano le idee del regime e non hai taciuto un esempio di solidarietà compiuto nella fabbrica in cui eri costretto a lavorare in Germania da parte di operai civili nei tuoi confronti.
Sono stati proprio la tua profondità e correttezza, la tua semplicità e serenità interiore ad averci colpiti di più: cercheremo in prima persona di realizzare concretamente nella nostra società i valori in cui tu credevi, impegnandoci nella vita quotidiana, nello studio, in famiglia, con gli amici e nel volontariato a mettere in pratica gli articoli della Costituzione Repubblicana che hai indicato come punto di riferimento per ognuno di noi.

Gli studenti della 5° ginnasio B
e la prof.ssa Elena Rolando